Francesca Centofanti
Ho pianto e riso, il doppio dell'ultima volta che l'ho visto. Forse perché ero già preparata. Ma ho riso tanto e pianto ancora di più. Quando si dice che l'arte arricchisce l'anima è proprio vero; soprattutto quando l'artista fa dell'arte uno strumento per diffondere il bene, il bello, il vero, il profondo, la ciccia, la roba forte di cui nessuno parla più. Perché oggi invece fa più cool scrollare i video, lamentarsi della politica e guardare cazzate in tv, ma della roba seria della vita, quella che dice: "vuoi essere felice? c'è una strada se vuoi", nessuno ne parla più. Ieri sera sono uscita da quel teatro diversa da come ci sono entrata. Mi porto nel cuore tutto, ma un paio di passaggi in particolare, e non credo di spoilerare niente se vi faccio questa confidenza. Perché l'arte è un po' come la parola di Dio (se ho detto un'eresia, perdonatemi) arriva dritta al cuore, ogni volta in modo diverso e ad ogni persona in modo diverso. Oggi può dirmi una cosa, ma domani, che non sono la stessa di oggi, un'altra. L'arte è così. Guardare un quadro, ascoltare una sinfonia o assistere ad un'opera teatrale può portare in sé qualcosa che ci cambia, può essere qualcosa che fa vibrare le corde della nostra anima. Se noi lo vogliamo. E questo è quello che mi porto nel cuore (parafrasato): E se niente fosse vero? E se Dio non esistesse e se fosse tutto una grande balla? Avrebbero vinto gli altri, è vero. Ma tu hai fatto, comunque, ciò che ti ha reso felice. Dio lo segui perché ti rende felice, non perché qualcuno ti ha obbligato a seguirlo. e anche: Cos'è fare l'amore? Cos'è l'amore? È una cosa tipo quella vecchissima lampadina di Chaillet accesa da più di 100 anni. Che non si spegne perché ce ne prendiamo cura, perché la trattiamo con dolcezza, con rispetto, come un dono prezioso da non sciupare. E perché nei momenti duri, quando sembrava dare poca luce, non ci siamo stancati di lei, non l'abbiamo cambiata con una nuova, buttandola nell'immondizia. E l'abbiamo portata a letto e portata a letto e portata a letto per anni, anche quando non parlava più, anche quando già non camminava più e aveva la bocca aperta, e non emetteva un suono. E l'abbiamo presa in braccio e portata a letto e portata a letto...fino all'ultimo dei nostri giorni. Perché questo è fare l'amore: guardare negli occhi la persona amata anche quando quegli occhi non guardano più, e trovarci sempre lei, la persona che abbiamo scelto di sposare, per sempre. In eterno. Grazie Giovanni Scifoni - Santo piacere, Dio è contento quando godo
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