L'educazione, che fatica!

Provengo da una famiglia che mi ha educato alla vita, a quella che ti aspetta dietro l'angolo quando sei piccolo e di colpo diventi adulto e ti coglie impreparato, quasi sempre. Vengo da una famiglia dove si pronunciava ancora la parola no. Dove il mangiare non si buttava, e se lo finiva sempre papà. Dove se volevi comprarti una cosa sfiziosa, ti dovevi trovare un lavoretto e pagartela. Dove i vestiti arrivavano anche in grossi bustoni da amici o parenti e ci ficcavi le mani dentro fino al gomito, a rovistare e a cercare, e che soddisfazione!
In una famiglia dove la marca era "questa sconosciuta", ma non ti importava nulla. Dove se uscivi, era per fare due chiacchiere e una passeggiata e non si spendevano soldi, perché la paghetta erano cento lire, e ci compravi forse un pacchetto di brooklyn, ma nel frattempo avevi imparato a goderti gli amici.
Dove le vacanze estive erano spesso al mare di Ostia, perché 'in otto dove vai?' Dove, se facevi tardi, c'era mamma che ti faceva il cazziatone dalla finestra davanti a tutti i tuoi amici e se ne parlava per un mese e mezzo in piazzetta.
Dove se non arrivavi per ora di cena, papà ti veniva a riacchiappare per un orecchio dietro al vialetto, perché a tavola si sta tutti insieme.
E anche io, allora, come i miei figli ora, mi dicevo "fossi nata in un'altra famiglia, avrei...." E anche io, allora, come i miei figli ora, mi chiedevo "ma perché gli altri hanno genitori diversi?"
E che fatica educare. Che fatica dire di no. Che fatica vedere gli occhi di un figlio che non parlano, ma dicono tutto. Che fatica sentirsi lo stomaco contorcere perché vorresti dargliele tutte vinte, perché vorresti vederlo appagato, per un attimo di respiro, per un momento di gloria. Ma sai benissimo che quel minuto di estasi, lo pagherà lui, dopo, per tutta la vita.
Che fatica educare. Che fatica essere genitori diversi... "siete gli unici che fate così". Che fatica tenere duro. Che fatica riuscire a scorgere in quel pianto, in quel l'attacco di rabbia, di isteria, un tesoro prezioso per il suo futuro. Che fatica vedere in quel grido di odio, la forza che uscirà fuori quando affronterà le sue croci. Che fatica vedere in quella porta sbattuta, la pazienza delle sue notti in attesa. Che fatica vedere oltre. Che fatica non soccombere allo stomaco attorcigliato. Che fatica.
Una benedetta fatica.