Francesca Centofanti
Newsletter del 5/05/2023
Nel mio immaginario esiste un tempo perfetto. Esistono giornate perfette, fatte di una serie di eventi positivi, che mi ricaricano e mi fanno sentire vivo. Nella mia mente esiste un modo giusto di affrontare la difficoltà e la fatica. Una progressione in cui ogni azione è al momento giusto, al posto giusto, con il colore giusto. Eppure... Eppure esistono periodi di grande insoddisfazione. Di grande povertà umana e spirituale. In cui il disegno delle tue giornate perfette e atteggiamenti di vita perfetti diventano una condanna ed un peso, anziché essere una ispirazione a fare meglio. La battaglia è interiore perché la realtà batte sempre il mondo delle idee. E sebbene vorrei essere diverso, abitare in un luogo diverso e ... amare in un modo diverso, per quanto cerchi di essere migliore ci sono alcune cose che sono caratteristiche di me. Come la statura, le gambe o il colore degli occhi definiscono chi sei. Così alcuni tratti della tua interiorità rimarranno con te per sempre nella loro imperfezione, nella loro incompletezza. Quanto coraggio hai a guardarti ancora una volta allo specchio e notare quelle profonde imperfezioni del tuo carattere, della tua vita, del tuo stare con gli altri? Se lo vorrai, un passo alla volta, potrai smussare gli angoli più vivi del tuo essere. Ma alcune cose sono così profondamente radicate in te che... chissà se saprai essere migliore? La fatica di ogni giorno è nell'accettare che tutto questo fa parte di te ma non è tutto di te. Il cuore, la parte centrale che fa prendere ad ogni cosa il suo fine ultimo, è che sei un figlio, una figlia amata. Amata -- non un caso -- non il frutto di un gesto sbadato. Non sei frutto del caos. Per quanto piccolo posso sembrarti il tuo contributo nel mondo sappi che, se tu non ci fossi, non sarebbe lo stesso. Non sarebbe lo stesso senza i tuoi occhi. Quegli occhi che sanno scorgere la semplicità del mondo mentre io sono un uomo complesso. Non sarebbe lo stesso senza le tue attenzioni per le piccole cose. Non sarebbe lo stesso senza il tuo orecchio, capace di distinguere e ascoltare i piccoli movimenti del cuore. L'egoismo e il coraggio non sono nel compiere gesti eclatanti ma nel guardarti dentro e credere che quella piccola scintilla in fondo al cuore -- per quanto piccola! -- se curata e sostenuta può essere l'inizio di un fuoco. Un fuoco che inizialmente donerà calore al tuo cuore, poi alla tua vita interiore. E se continuerai a prendertene cura potrà divenire rifugio per chi passerà accanto a te. Sarà luogo di sostegno per te e per gli altri. La fatica di ogni giorno è prendersi cura di quella scintilla, ogni giorno, tutti i giorni. E quando i giorni saranno difficili, e ti sembra assurdo vivere così, ti occuperai solo di tenere in vita quella piccola scintilla, quella piccola fiammella... e quando il sole splenderà sarai capace di fare un passo in più, di godere di più di quel calore, di farlo crescere dentro di te. Saprà essere casa accogliente. Ti è chiesto solo un piccolo passo oggi. Il rischio è che tu possa essere felice. A venerdì prossimo. Francesco di 5 pani e 2 pesci (per iscriversi alla loro newsletter clicca qui)
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